Lessinia Legend 2017: inimmaginabile!
Proprio così, la Lessinia Legend, sarà una gara che rimarrà a lungo nella mente di tutti i circa 1.000 biker che hanno partecipato, o meglio, per chi ha affrontato le montagne sfidando un meteo funesto. Impossibile immaginarla, bisogna proprio averla vissuta.
I percorsi della Lessinia Legend 2017
Ultima tappa del circuito Lessinia (dopo Trevalli, GF del Durello, PassoBuole Extreme e Soave Bike), la Legend prevedeva 3 percorsi adatti a tutte le esigenze:
- Classic: la variante più semplice tra le tre con “soli” 41km e 1.400 metri di dislivello positivo;
- Marathon: 62 km per 2.100 di dislivello positivo che avrebbe proclamato il Campione Veneto Marathon;
- Extreme: da pazzi, 125km e 4.500 metri di dislivello positivo tra i Monti Lessini. Un’impresa epica da raccontare ai propri nipoti.
Il pre-gara del sabato

Ci siamo divertiti un mondo. La buona distanza dalle nostre località ci ha obbligato a dormire in quel di Bosco Chiesanuova (Vr). Sistemati in hotel e appartamenti abbiamo (quasi) fatto mattina alterando la condizione psico-fisica dei più veloci del gruppo.
Purtroppo la strategia non è stata vincente ed il più bistratto, Mago Silvan, è andato molto bene. Prossima volta proveremo qualche altra tattica!

Il risultato di questa due giorni è comunque davvero unico: siamo un vero grande Team. Chi fa parte del Bike Direction Racing Team sa cosa vuol dire. Raggiungere questo affiatamento dopo soli 6 mesi è davvero spettacolare e la forza sta nell’unione del gruppo!
La cronaca di un’esperienza epica: Lessinia Legend 2017!
Domenica mattina il tempo è bello fresco e il cielo coperto. Le previsioni davano poche speranze: acquazzoni miste a schiarite. Andiamo in griglia sempre belli carichi e con diverse strategie in base ai differenti percorsi scelti.
17 le freccette azzurre alla partenza, di cui: 8 nel Marathon, 5 nel Classic e 4 nell’Extreme. Partenza tutti insieme e primi 18 km comuni, dopodiché cancello che indirizzava ogni partecipante verso il percorso scelto.


Nemmeno il tempo di partire che iniziano le prime gocce. Un mix di pioggerella sottile mista a nuvole basse che accompagna la carovana per tutta la prima salita. Ottima la scelta di mettere subito un tratto bello lungo di ascesa, il gruppo si è allungato e non ci sono stati grossi tappi.
Passata la prima salita arriva un saliscendi senza nessuna difficoltà tecnica che permette di rifiatare. L’ascesa verso Passo Selva però regala una sorpresa amara per tutti i biker: inizia il temporale.
Chi prima, durante la salita, chi sopra, sul GPM, inizia a prendere acqua in quantità monsonica accompagnata da una raffica di grandine e vento laterale impressionanti. Facevano compagnia anche fulmini che per poco non arrostivano Pippo e Andrea! Ovviamente sui Lessini è difficile trovare riparo e l’unica è continuare a pedalare.

Arrivati in cima la situazione è davvero complicata: 7°C, folate fortissime di vento, bagnati fradici e un po’ demoralizzati. Il personale ai cancelli inizia a comunicare che l’Extreme e la Marathon sono state accorciate per impraticabilità di alcuni tratti.
Purtroppo, in queste condizioni, anche il morale scende sotto le tacchette. Le condizioni metereologiche migliorano un po’ e la pioggia smette. Dopo un’ora dalla partenza circa lo staff comunica agli atleti impegnati sui sentieri che il Marathon è stato chiuso e i biker possono scegliere tra Extreme o Classic. Purtroppo un cambio in corsa sballa tutte le strategie: le freccette azzurre partite per il Marathon ad un ritmo medio deviano verso il Classic ma difficile recuperare il tempo perso, mentre gli Extremisti bombardati dall’acqua prendono i sentieri del Classic con un ritardo enorme dato dalla strategia iniziale lentissima ipotizzata per l’Extreme.
Il risultato? Tantissimi i punti persi in ottica Circuito Lessinia. Purtroppo le condizioni meteorologiche avverse hanno giocato un brutto scherzo.
Lungo i sentieri poi qualche noia tecnica ha accentuato ancora di più la sfiga e quindi l’obiettivo finale è stato portare a casa la pelle senza rischiare sulle scivolosissime pietre dei Lessini.
17 le freccette azzurre al traguardo su 17 partite con le condizioni meteo disperate, è comunque un risultato ENORME!
Le pagelle

Roberto Ferro: aveva scelto il Classic perché sapeva di poterlo fare davvero bene, a canna. 11° di categoria a soli 20 minuti dal vincitore, 2h e 33minuti per il nostro magnagatti. Grande, una meteora!
A fine gara, in zona foto, viene richiamato da un altro biker per poter fare la foto assieme. Vip!
P.s.= prossima gara vieni su al sabato che ti facciamo idratare per bene 😉

Filippo Moro: 3 ore precise per il nostro Pippo che purtroppo ha sofferto la parte iniziale dell’uragano di acqua e freddo per poi ripigliarsi lungo la gara. Mancavano i giusti stimoli della battaglia con Andrea Rossi? Oppure il giorno prima al matrimonio ha bevuto troppa acqua?
Sandro Silvan: il Mago si lamenta più volte il sabato notte pre-gara coi compagni impegnati in grasse risate. Purtroppo ad una certa età si sente il bisogno di riposare 8 ore altrimenti si va in crisi. Di ore ne dorme 4 (e forse), ma porta a casa un buon tempo.
Da segnalare la grande colazione con: tovaglietta, forchetta, coltello, tovagliolo, marmellata, pane integrale, caffé e molto altro. La vera donna di casa e che donna!
Federico Jo Visentin Michele Chef Malandrin: che gara, il meteo avverso “gli fa na pippa”, rimonta praticamente su tutti e ad ognuno che prende chiede: “chi c’è davanti”? Poi a testa bassa si va a recuperare. Al meeting culinario post gara viene sbeffeggiato dal gigante buono Jo e timidamente ricorda che forse i tempi sono da rivedere. Ma niente, viene sfottuto a morte. Il giorno seguente la svolta. Lo Chef aveva ragione, il Jo indietro di un lunghissimo minuto e mezzo!
Da pisciarsi addosso dal ridere!

Federico Jo Visentin: Il peggiore, ne combina di ogni. Polveri bianche in bustine sospette, borracce preparate con sostanze poco chiare, fiumi di birra ingurgitati, in piedi per quasi tutta la notte pre-gara… Rullo di tamburi… La domenica non raggiunge l’obiettivo!
Felice come una pasqua per aver battuto di 30 secondi il buon Michele Malandrin, ecco che il giorno dopo arriva la brutta notizia. A tempo effettivo lo Chef gli è stato davanti.
Un’umiliazione secca e senza possibilità di scampo. Purtroppo c’è solo da allenarsi duramente per poter avere la rivincita. Intanto è già al lavoro per sistemare il gazebo del Bike Direction Racing Team gravemente danneggiato dalla bufera. Grande uomo di squadra!

Ivano Faggiana: ha fatto tutta la gara correndo con forcella rigida! Precisa sarà precisa, ma il 90% dei biker “avrebbe riempito le mutande” come dicono i professori di Oxford. Gara comunque brillante per lui, non ha patito il freddo… Vuoi vedere che la pelliccia sulle gambe è utile?
Carlo Rinaldo: zitto zitto il mega sponsor tiene un buon ritmo e chiude la gara con un ottimo tempo nonostante la cecità lungo il percorso. Occhiali da vista appannati che se li toglieva ci vedeva ancora meno, stessa situazione del mago Silvan. Ci vedeva così poco che quando è arrivato non ha più visto neanche il gazebo!
Comunque col freddo è a suo agio e il suo passo lo ha fatto. Bene bene!
Fritz (detto anche Enrico): mitico, anche lui affronta la “nottata del sabato sera” e poi conduce la gara con tenacia arrivando con un buon tempo portando punti preziosi. Parte in ultima posizione ma recupera minuto dopo minuto e si fuma anche Paolo. Grande Fritz!
Paolo Rinaldo: fuori allenamento dopo una caduta che l’ha tenuto fermo 15 giorni parte tranquillo. Prende la pioggia e si mette ancora più tranquillo. Quando sente la grandine la tranquillità muta in isolamento dal contesto naturale. In due parole, va in un altro mondo. Si sveglia solo quando Enrico Fritz lo riprende da dietro, ma per poco. Weekend catatonico per lui, in futuro può solo migliorare o darsi definitivamente all’alcol.
Andrea Rossi: Purtroppo non si idrata correttamente il sabato e quindi soffre la gara. Parte easy con tutta l’attrezzatura per affrontare l’Extreme e poi causa varie vicissitudini arriva un po’ lungo al traguardo. Bravo Andrea anche tu hai concluso tutto il circuito Lessinia!

Emanuele Speedy Bonato: ci sarebbe da raccontare per ore il suo sabato pre-gara. Gocce per dormire, tentativo di corruzione per avere i Carbon+ sottoprezzo, alimentazione controllata e mille altre cose vietate ai minori. Insomma One-Man-Show!
Parte per la Marathon e poi vira forzatamente verso il Classic. Gara un po’ sottotono la sua, viene messo in difficoltà dalle condizioni metereologiche. Poco stimolato dopo i tanti confronti vinti col Mago Silvan?
Gianluca Calonego: lo schiacciasassi può aver paura di un po’ di grandine? Figuriamoci! Si ferma sotto ad un riparo esclusivamente per far compagnia al Gianca, impaurito e disperso. Partito per il Marathon oggi sarebbe ancora in giro per i sentieri dei Monti Lessini in cerca del percorso se non l’avessero bloccato.
Da segnalare: un balletto post-gara che a Ballando Con Le Stelle se lo sognano e mani di fata con le bici di Paolo Rinaldo (il sabato – grande anche Fede Jo) e Filippo Barbetta.

Filippo Barbetta: la sfiga. Parte col buon Andrea Rossi a ritmo lento convinto di fare l’Extreme. Verso metà gara l’inghippo: si rompe la catena e perde minuti su minuti per sistemarla. Da segnalare una grossa mano data dal nostro schiacciasassi Gianluca Calonego. All’arrivo, del Classic purtroppo, ha un muso che tocca terra ed è veramente nero.
Giornata davvero sfortunata, dai Pippo siamo sicuri ti rifarai con gli interessi!


Alberto Violin: la mummia! Arriva il sabato con le gambe fasciate per ustione. Lavoro pericoloso? No, semplicemente botta di sole, coi bimbi capita. Comunque fichissimo, fasciature in tinta col completo! Gara da gregario la sua, sempre al fianco di Filippo Barbetta e Icetto. Chiude il Classic della Lessinia Legend sopra le 3ore e mezza, da rivedere!
Spettacolare il copri-casco giallo fluo, brava la nostra mondina!
Federico Iceto Massaro: il protagonista indiscusso della cena del sabato sera. Presenta anedotti sulle gare precedenti che manco Alberto Angela avrebbe saputo raccontare meglio.
Anche per lui gara da gregario condizionata dal tempo. Peccato perché, in buona forma fisica, potrebbe aver detto la sua nel Marathon. Alla Dolomiti SuperBike vogliamo vederti lanciatissimo!

Fornaio Volante aka Giancarlo: magro, troppo magro forse anche disidratato, più birre Gianca che così ti rimetti in sesto! Voci di corridoio dicono che per ripararsi dalla burrasca si è nascosto con Gianluca… Vabbè se a voi piace! Comunque sei forte, portata a termine la gara nonostante il freddo bestia. Così si fa!
Igor Chiavegato: arriva la domenica mattina e porta il sole dentro l’appartamento di alcune freccette azzurre. Partito per il Marathon, chiude invece il Classic un po’ sopra le 4 ore. Ma questo non conta. Arriva al termine con banana e panino ancora intonsi, praticamente non ha consumato energie. L’uomo in più del team, orgogliosi di averlo a bordo!
Però a fine anno ci deve confessare cosa c’è dentro al marsupio di pelle nero fido compagno di mille avventure…

La nostra Lessinia Legend 2017
Peccato per qualche punto perso ma, disse un saggio, sbaglia solo chi non fa tesoro dei propri errori. Quindi saremo sempre più forti perchè il trascorso ci servirà per migliorare la tattica il prossimo anno!


Anche questo weekend ci siamo proprio divertiti, una bella banda di matti. Se non son matti non li vogliamo!
Ci si vede alla Dolomiti Super Bike!